M.V.M.

Creato il
10/9/99.



Storie di fantasmi

MANUEL VÁZQUEZ MONTALBÁN

Introduzione al libro dello stesso titolo, pubblicato in Spagna nel 1987 e in Italia da Feltrinelli nel 1999.


Un materialista non ha alcun diritto intellettuale di riconoscere l'esistenza dei fantasmi. Pertanto, e per mettere nero su bianco, nonostante l'ambiguità di alcune delle seguenti storie, dichiaro solennemente di non credere all'esistenza dei fantasmi nel senso stretto della parola. Ma i "fantasmi" che vivono di boria e fantasmagorie, quelli esistono, eccome.
    Come nel virtuoso piú provato viene accertata una segreta e repressa passione per il vizio, cosí nel materialista piu ostinato resta una non meno segreta e repressa propensione per il soprannaturale, per ciò che va oltre il materiale. Nelle tre storie di questo libro talvolta mi sono lasciato trascinare da tale segreta propensione, di cui chiedo perdono a ogni genere di scienziati, sociali o naturali, e valga a titolo di esempio l'ambiguo finale di Una sconosciuta che viaggiava senda documenti, racconto breve di un fait divers già apparso in un romanzo di piú ampio respiro del ciclo di Pepe Carvalho. Il tema dell'autostoppista fantasma che scompare dopo aver contribuito a salvare la vita del guidatore appartiene alla tradizione affabulatoria orale e si è rinnovato e adattato volta a volta a seconda delle rivoluzioni tecnologiche. Per il momento è fermo all'automobile. Ma ogni romanziere postmoderno ha il diritto di provare l'argomento nel quadro, per esempio, della guerra delle galassie.
    In La nave fantasma, la vecchia storia della nave che ha fatto naufragio ed è stata trasformata in presenza fantasma che suscita allucinazioni si inserisce in un tema presente e particolarmente problematico nella società spagnola di oggi: la lotta per il diritto alla pesca, uno dei diritti a quanto pare più difficili da garantire in questa Spagna che cerca di normalizzare il suo statuto di relazioni internazionali.
    Pablo e Virginia è una falsa storia di fantasmi e di personaggi che sembrano essere quel che non sono. Il titolo è un omaggio al quasi omonimo libro di Saint-Pierre, pietra miliare del romanzo romantico, anche se ha poco a che vedere con quel tipo di estetica. È una storia di finti declassati e di contrabbando, di Guardia civile e di capre, in un paesaggio mediterraneo posto più o meno sulle coste di Javea.
    Forse il lettore troverà qualche legame tra lo sviluppo di queste storie e una deprecabile serie televisiva di parecchi anni fa —distribuita per fortuna solo in Spagna— attribuita al personaggio Carvalho, uno dei più malintenzionati tentativi di assassinio letterario mai avvenuti negli ultimi duemila anni. Sollecito tale lettore perché dal confronto passi alla deduzione, esortandolo a non fidarsi delle imitazioni e a pretendere sempre l'etichetta di garanzia per quanto riguarda Carvalho.